lunedì 10 marzo 2014

Le guerre di religione

La lotta di fede e di dottrine rea Cattolici e Protestanti si trasformò in guerra nella II metà del XVI secolo. In Francia, nei Paesi Bassi e più tardi in Germania, i regnati iniziarono a sterminare gli eretici protestanti. I Protestanti tentarono, da parte loro, ad ottenere il dominio all'interno dei loro stati. Tra il 1550 e il 1650 l'Europa fu afflitta da una serie di guerre che di religioso spesso avevano ben poco, e il cui reale pretesto erano le ambizioni politiche di diversi personaggi. Entro il 1550 in Francia la gran parte della popolazione si era convertita al Protestantesimo. I convertiti prendevano il nome di Ugonotti, e molti di essi appartenevano alla classe nobiliare, alcuni dei quali erano imparentati con il sovrano. L'espansione del Protestantesimo avvenne in un momento molto particolare della monarchia cattolica francese, ossia quando alla morte di Enrico II (1559) erano seguiti i tre figli di questo. Essi erano deboli e malaticci, e nessuno di essi lasciò un erede. Il potere, pertanto, passò gradualmente alla madre, Caterina dé Medici, donna indecisa, e ai sui confidenti, i De Guise, ferventi cattolici.

Gli odi religiosi si trasformarono in guerre civili, che ebbe il suo culmine nella notte di San Bartolomeo del 1572, quando la folla decimò migliaia di Ugonotti. Si pensa che sia stata la stessa Caterina dè Medici ad ordinarla per annientare per sempre l'eresia protestante.

Nel 1589 il re cattolico Enrico III venne assassinato. A questi seguì l'ugonotto Enrico IV (1589-1610). il nuovo re protestante accettò formalmente il Cattolicesimo, capendo che questa era la sola iniziativa che potesse garantire pace ed unità al suo paese. L'Editto di Nantes (1589) garantiva la libertà di culto e dava pieni poteri alle minoranze protestanti. In tal modo cessarono per un secolo le lotte religiose.

Cosa diversa fu in Spagna, dove il re Filippo II usò tutto ciò che era in suo potere per restaurare il Cattolicesimo in Spagna e nei Paesi Bassi, che si trovavano allora sotto il governo spagnolo. Riuscì nel suo intento nella Spagna, ma non nei Paesi Bassi, che videro le province settentrionali proclamare la propria indipendenza. Elisabetta I si trovò, quindi, a combattere su più fronti e nel 1588 la sua invincibile armata venne sconfitta dagli Inglesi. In seguito le navi olandesi domineranno il commercio mercantile europeo. In Germania il conflitto religioso tardò perché le forze cattoliche non erano ancora ben salde. La situazione cambiò con l'imperatore Ferdinando II d'Asburgo. Questi diede inizio alla cosiddetta guerra dei 30 anni (1618-1648), con la quale venne annientato il Protestantesimo nel regno di Boemia. Il sovrano Ferdinando vantava l'opera del valente generale Albrecht von Wollenstein e sembrava che fosse lì per lì per soverchiare tutti i principi protestanti. Le cose cambiarono per lui drammaticamente con l'entrata in guerra a fianco dei protestanti di re Gustavo Adolfo di Svezia, che appoggiò la causa degli eretici perché si sentiva minacciato dalle vittorie della vicina Germania. Gustavo guidò il suo esercito in Germania e distrusse ogni cosa gli si poneva innanzi. Così' sino al 1632, anno della sua morte nella battaglia di Lutzen. Iniziarono a giungere aiuti ai protestanti dalla Francia, governata dal I ministro Richelien. Egli era cattolico ed aveva sterminato gli eretici protestanti in Francia. Li appoggiava, però, in Germania perché mirava ad abbattere la potenza dei cattolici Asburgo, rivale della Francia. La guerra si protrasse sino al 1648, quando venne firmata la pace di Westfalia, con essa si cercò di sistemare le contese poltiche tra Svezia, Paesi Bassi, Austria, Francia e Spagna. La Germania uscì dal conflitto stremata e divisa. La Francia, invece, si avviava a divenire la più potente nazione d'Europa.



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