mercoledì 5 marzo 2014

L'Africa dall'età delle pietra a quella del metallo

I ritrovamenti effettuati in Africa orientale e meridionale ci dicono con certezza che già mezzo milione di anni or sono si avevano uomini simili alle scimmie antropomorfe dedite alla caccia, alla pesca e alla costruzione di utensili. Circa 14.000 anni fa si stabilì l'homo sapiens, che, come successe altrove, uscì dallo stato di primitiva ignoranza, e iniziò ad utilizzare la propria intelligenza per prendere in trappola o uccidere animali molto più forti di lui, per accendere il fuoco e per produrre il cibo. Entrò, in tal modo, nel Neolitico, ossia nel periodo dell'agricoltura più antico. Con il trascorrere del tempo “la famiglia” dell'homo sapiens iniziò a differenziarsi nelle varie razze, tra le quali la più intraprendente fu quella dei negri. Essi comparvero nelle zone centrali e settentrionali circa 7.000 anni or sono. In quei tempi vivevano nel Sahara, allora fertile, coltivando terra ed allevando bestiame. Nella Valle del Nilo essi entrarono in contatto con gli Egiziani, fondatori di una delle più grandi culture antiche. 
La civiltà egizia fece comparire i primi metalli in Africa e nella Valle del Nilo si ebbero abili artigiani nella lavorazione dell'oro, dello stagno, del rame e del bronzo. Essi insegnarono la loro tecnica alle altre civiltà nordafricane come ai Cartaginesi e allo stato di Kush, che era situato a sud dell'Egitto. 
L'uomo dell'Africa nord-occidentale lavorava il ferro già intorno al 300-400 a.C., avendo appreso la tecnica dalle civiltà nordafricane o avendola scoperta da solo. E cosa certa che nel 500 d.C. la lavorazione del metallo stava facendo progressi anche nell'Africa centrale. L'uomo a sud del Sahara, quindi, passò dall'Età della Pietra a quella del Ferro non meno di 200 anni fa, anche se la maggior parte degli Africani continuò ad utilizzare strumenti in legno, in pietra ed in osso, in quanto erano ancora adatti ed utili. 
I pigmei del Congo ed i Boscimani del Kalahari non impararono mai a lavorare il metallo, ma la maggior parte degli Africani appartiene all'età del ferro.
Quando gli Africani entrarono in contatto con le grandi culture del Mediterraneo e del Medio Oriente, essi ebbero un rapido sviluppo. I maggiori successi si ebbero nella terra di Kush (ossia nell'odierna Sudan) e ad Aksum (ossia nelle montagne settentrionali dell'odierna Etiopia). Nel 725 a.C. il sovrano di Kush fu così potente da governare per un breve periodo di tempo l'Egitto. Nel 530 a.C. la capitale venne spostata da Nepata a Meroe, dove i re e le regine di Kush fondarono una potente civiltà le cui rovine sono tutt'ora visibili. Tra le rovine vi sono anche residui di ferro fuso, a testimonianza del grado tecnologico raggiunto nella regione.  

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